18 gennaio 2019
Non siamo riusciti a dare un futuro a questa giovane vita e di questo ce ne rammarichiamo. Ma di una cosa siamo certi, di aver fatto più del possibile per salvarlo, bussando senza sosta a tutte le porte dietro le quali speravamo di trovare un aiuto. Molte le abbiamo trovate chiuse. Altre si sono aperte, ma celavano indifferenza. Altre ci hanno consentito di trovare persone pronte ad aiutarci. Anche se abbiamo agito con tempestività, cercando di essere sempre incisivi e determinati nel superare ogni ostacolo, purtroppo siamo arrivati tardi.
Clelia
24 gennaio 2019
Cari Amici, tramite i miei racconti, avete conosciuto Atik e vi siete affezionati a lui e fidati di me; è quindi doveroso comunicarvi cosa è stato deciso dal Consiglio Direttivo AMEI.
Ho presentato personalmente la richiesta della mamma che i fondi raccolti vengano utilizzati per pagare lo screening clinico ed eventuali cure ai fratellini di Atik. La malattia del piccolo, colestasi intraepatica di tipo 3, è una patologia genetica molto rara, che colpisce un bambino ogni 50/100.000. Può manifestarsi a qualsiasi età. Porta alla distruzione dei dotti interni al fegato e alla cirrosi. Amina, oltre al tremendo dolore per la recente perdita, è ora in preda ad un’angoscia crescente per gli altri due figli. In lacrime mi ha detto che non vuole perdere anche loro e mi ha supplicato di fare il possibile. La decisione è stata unanime. Il progetto “Aiutiamo Atik!” non si interrompe bruscamente, ma si trasforma in “Aiutiamo i fratellini di Atik!” quei fratelli che lui tanto amava e verso i quali aveva avuto tante attenzioni. A tutti voi grazie! Con il vostro preziosissimo aiuto potremo dare un futuro più sereno a questi bambini.
Clelia
“Ciao, mi chiamo Atik ho sette anni e vivo in Marocco con la mia mamma, il mio papà, un fratellino di due anni e una sorellina piccola piccola. La mia passione è il calcio e il mio sogno è quello di diventare da grande un calciatore. Purtroppo da più di un mese mi trovo in ospedale. A causa di una grave malattia, il mio fegato è diventato duro come una pietra, i miei occhi e la mia pelle gialli e mi sento sempre stanco. Ho sentito la mia mamma parlare con i medici, le dicevano che per tornare a star bene ho urgentemente bisogno di un trapianto, ma che qui in Marocco non è possibile farlo.
Mamma preoccupata ha chiamato una zia in Italia che si chiama Clelia. Lei le ha parlato del Professor de Ville, un chirurgo molto bravo, e di Simona, un’altra zia che ci ha dato tutte le informazioni sull’Ospedale di Palermo, dove potrei forse fare il trapianto.
La mia mamma non lavora e il mio papà è muratore, ma lavora saltuariamente. Per il mio viaggio i problemi sono tanti. Zia Simona ha chiesto aiuto ai Flaying Angels, che si sono resi disponibili per portarmi con l’aereo in Italia. Una comunità marocchina si è offerta di occuparsi dei visti. Ma la mia tessera sanitaria copre solo una parte delle spese e senza copertura assicurativa non posso partire. Le zie si stanno dando molto da fare per aiutarmi. Vorrei uscire di qui subito e tornare a giocare con i miei amici nel campetto dietro casa, ma mi sento debole e mi prende la paura che questo non succederà mai…
Ora sono triste perché il tempo passa e non guarisco, mi è passato l’appetito, non voglio mangiare, voglio fare quello che fanno tutti i bimbi della mia età, andare a scuola, studiare e giocare tanto a pallone con i miei amici! “Quello nella foto sono io e quello in alto a destra è il mio bellissimo pallone!!!
Non c’è molto tempo per salvare la vita di Atik. Non lasciamo infrangere il suo desiderio di diventare grande e di realizzare i suoi sogni. Fino a quando non saranno coperte tutte le spese per il trapianto e di degenza, di vitto e alloggio, non sarà possibile per lui venire in Italia. Una fondazione sta raccogliendo fondi per le spese ospedaliere. Noi, nel nostro piccolo, vorremmo aiutare coprendo le spese di vitto e alloggio per quattro mesi che è il periodo indicativo, post trapianto, di permanenza a Palermo.
La somma da raggiungere è di € 2.500
Chiediamo aiuto a tutti, chi può contribuisca economicamente, una goccia fa poco, ma tante gocce fanno un mare… Chi proprio non può, condivida il post in modo che altri possano aiutare.
Puoi donare con bonifico bancario sul conto intestato a AMEI – Associazione Malattie Epatiche Infantili, presso UBI Banca:
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- EU IBAN: IT53 O031 1111 2240 0000 0000 451
A fronte della donazione, inviando i propri dati a ameiitalia@libero.it, verrà rilasciata una ricevuta per la detrazione fiscale. Nella causale del bonifico si raccomanda di riportare il titolo del progetto: «Aiutiamo ATIK».
Grazie a tutti. Vi terremo informati sulle condizioni del piccolo e di come procede la raccolta.