di Erika Noschese – 27 maggio 2020
«Un bambino trapiantato di fegato può considerarsi veramente guarito?»
La storia di Francesco Pio, il bimbo trapiantato al fegato tre anni fa a causa di un’atresia alle vie biliari, grave malattia degenerativa, finisce nell’aula di tribunale.
Nella mattinata di lunedì, il papà di Francesco, Vincenzo Melchiorre ieri mattina – assistito dall’avvocato Michele Sarno – ha depositato una querela nei confronti della commissione esaminatrice che, di fatto, ha disposto la revoca della pensione di invalidità, perché per l’Inps il bambino era guarito.
«Se i vertici dell’Inps sono o meno responsabili lo accerterà la magistratura attraverso le opportune verifiche», ha spiegato l’avvocato Sarno che sottolinea le precarie condizioni di salute del bambino. Francesco Pio, infatti, cinque medicinali salvavita al giorno tra cui il farmaco anti-rigetto, un medicinale per lui vitale che assume più volte al giorno. Francesco Pio è immunodrepresso, periodicamente è costretto a ricoveri presso l’ospedale di Salerno e Torino dove è stato operato, alla sorveglianza oncologica all’Ospedale infantile Regina Margherita, ma questo non sembra bastare: lo Stato ha cancellato l’indennità d’accompagnamento. «Un doveroso atto di difesa nel confronti di un bambino di 4 anni e mezzo che riceve un trapianto e che ogni giorno lotta con l’emergenza di una malattia che è sussistente, che gli pregiudica la crescita e rende difficile ogni attività quotidiana», ha poi aggiunto il legale della famiglia Melchiorre secondo cui «in alcune occasioni bisognerebbe riflettere piuttosto che parlare. L’Inps in questo periodo è in grosse difficoltà, ma ha comunque trovato il tempo per occuparsi di queste cose – ha aggiunto Sarno – Revocare un beneficio ad un bambino di 4 anni.
Come può, un bambino trapiantato di fegato essere in buone condizioni di salute?». L’avvocato della famiglia si dice sereno: «sono convinto che la magistratura verificherà e accerterà quanto accaduto; la magistratura stabilirà se è passibile di denuncia penale o meno l’Inps e la commissione che ha disposto la revoca dei benefici» e, dunque, della pensione di invalidità.
Anche il sindaco di Baronissi, Gianfranco Valiante, aveva scritto al direttore provinciale dell’Inps, appresa la notizia, per chiedere chiarimenti riguardo la decisione di revocare l’invalidità al piccolo Francesco Pio. «Riceviamo quotidiane testimonianze di solidarietà alla famiglia e abbiamo chiesto all’Inps di capire i motivi che hanno portato alla revoca dell’invalidità. E’ una vicenda inverosimile», aveva infatti dichiarato in quell’occasione il primo cittadino di Baronissi che da sempre è accanto alla famiglia, soprattutto in questo periodo delicato.