Mamme sì vax a Roma “Basta tentennamenti o tutte da Mattarella”

 

    ALESSANDRIA

 

Roberta Amatelli di Terruggia ieri era a Montecitorio “La battaglia per mia figlia Viola e i bimbi come lei”

FRANCA NEBBIA – CASALE MONFERRATO

8 settembre 2018

 

Roberta Amatelli, a sinistra dell’ex ministro Lorenzin

Decisissima a portare fino in fondo la battaglia a favore dell’obbligo dei vaccini per difendere la vita di sua figlia Viola che a otto mesi subì un trapianto di fegato, Roberta Amatelli di Terruggia non si è fermata ai confini locali.

Ieri, con altre quattro mamme e una decina di rappresentanti dell’associazione «Io vaccino», guidata da Stefano Zona, era a Montecitorio a illustrare le ragioni sue e di un’altra ventina di madri, sostenute da circa 300 mila firme raccolte su change.org. Presente anche l’ex ministro Lorenzin che aveva sostenuto la legge sulle vaccinazioni obbligatorie. «Non tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle che abbiamo invitato si sono presentati spiega Roberta Amatelli . L’onorevole Marco Bella si è impegnato a portare in Parlamento le nostre ragioni». Presenti anche alcuni medici “sì vax”. Il sali e scendi cui stiamo assistendo con emendamenti che il giorno dopo vengono riemendati a noi genitori non danno certezze, come non può darcela un’autocertificazione che in alcuni casi si è anche rivelata non veritiera. Chiediamo pronunciamenti certi, davanti ai rischi per la vita dei nostri figli, altrimenti andremo dal presidente Mattarella o dai ministri Di Maio e Salvini».

Roberta Amatelli e il marito Rosario Gentile

Roberta Amatelli e il marito Rosario Gentile sono decisi ad andare avanti con tenacia. La giovane madre ha insegnato alle elementari di Lu e oggi attende una nomina «ma non troppo lontano da Terruggia dove Viola andrà all’asilo da lunedì». Il marito Rosario lavora alla Pastor Frigor di Terruggia. Nel portafoglio una foto di Viola ha dato la carica a Roberta, per nulla intimidita da telecamere, parlamentari ed ex ministri.

«Il trapianto era stato la salvezza, dopo quella diagnosi di “atresia delle vie biliari” il cui primo sintomo erano stati gli occhi gialli. Ora Viola avrebbe diritto di giocare ed essere serena, pur continuando con farmaci che sopprimono parte del sistema immunitario per evitare il rigetto del fegato. Non vorremmo riprendere a vivere nell’ansia». E non lo meritano i bambini e i genitori nelle stesse condizioni. Per questo «la battaglia continua».

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