Traversate dello Stretto a sostegno di chi soffre
13 giugno 2019
di Domenico Bertè
MESSINA
È una sfida che tocca le corde del mito quella di superare a nuoto lo Stretto di Messina. Uno dei luoghi marini più suggestivi e noti del pianeta, oggi diventerà una l’arena di due sfide per un obiettivo sociale, ancor prima che contro il tempo e le paure.
Favorite dalle condizioni meteo marine migliori di questo periodo, domani si svolgeranno due traversate dello Stretto. La prima è addirittura doppia, cioè andata e ritorno fra Cariddi e Scilla. L’impresa natatoria la tenterà Luca Foletti, 35 anni, papà del piccolo Lorenzo, un bimbo di Codogno, nel lodigiano, affetto da atresia alle vie biliari che a 6 mesi è stato salvato da un trapianto di fegato. Quelle settimane trascorse con il figlio neonato, quelle difficoltà poi superate, hanno convinto Foletti ad iniziare una serie di maratone natatorie per sensibilizzare l’Italia. E lo Stretto è il suo traguardo da tempo.
Vuole sostenere tutti quei genitori impegnati in cure specifiche dei propri figli malati, ma lontano da casa. Sono già stati raccolti fondi per AMEI (Associazione malattie epatiche infantili) per Eos onlus per il progetto “La casa di Leo” micro residenzialità per le famiglie dei bambini lungo degenti. Nei primi sei mesi di attività, sono stati raccolti 13.000 euro.
Sempre oggi la seconda traversata. Saranno oltre 30 i nuotatori di vario livello che si metteranno alla prova per attraversare i 3,5 chilometri di mare dove si incontrano le correnti dello Jonio e del Tirreno. L’iniziativa si chiama “In Mare per la Vita” e quest’anno vede in campo la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus. La partenza è prevista alle 11 dalla spiaggia di Capo Peloro, altezza Pilone di Torre Faro. In totale saranno 10 le batterie, composte ciascuna da tre nuotatori. Tra loro, ha deciso di affrontare l’impresa anche il presidente della fondazione, l’imprenditore Matteo Marzotto. «La mia passione sportiva è la bicicletta, ma non ho potuto sottrarmi a questa impresa solidale quando mi hanno chiesto di partecipare-ha detto Marzotto Si tratta di un’iniziativa dal grande peso simbolico, ma ancora di più dal punto di vista del sostegno concreto alla ricerca che noi come Fondazione promuoviamo».